ho letto ed analizzato l’articolo ”over 150 global corporations urge leaders for net zero recovery from COVID-19”. Il titolo spiega bene il senso che l’articolo vuole promuovere: il corona virus segna l’avvio di una forte “spinta” sui leader del mondo per una società che allinei aziende e governi ad una economia “zero carbon”. Quando abbiamo fondato SOSLOG, era il 2005, la consapevolezza delle aziende e delle grandi multinazionali, su questo obiettivo, era vicina allo zero. L’articolo esprime un possibile pensiero condiviso e mi richiama alla mente la “carta di Padova” promossa da SOSLOG, che vuole essere l’espressione condivisa delle associazioni italiane che sono orientate alla “sostenibilità”.
Ho letto le dichiarazioni di 27 CEO di aziende: estrarrò, qui di seguito, le parole chiave, giusto per capire le intenzioni professate in questa iniziativa denominata “Science based Target”. Il motto dichiarato nel logo è: "driving ambitious corporate climate action”. Il nome dell’iniziativa richiama la scienza , e la sua funzione di “credibilità”.
Vediamo dunque che cosa ho estratto dalla lettura delle intenzioni:
– EDF: “develop a better model”,
– DANFOSS: “emission reduction through energy efficiency in buildings, manufacturing, electrification of transport”,
– NESTLE’: "net zero greenhouse emission by 2050”
– Grupo Rede Electrica: “decarbonizing the economy carry plenty of opportunities for job creation and economic development and they are indeed sustanaible in the long term”,
– SCANIA: “ sustanability as a center piece…taken by government”, “we can decarbonize heavy transport and we are determined to do our part”,
– ENEL: “align all our efforts for recovery with SDG 13”,
– PERNOD: “every one running their business in an environmentally sustainable way”,
– ELECTROLUX: “addressing climate change is as urgent as ever”,
– ADOBE: “a unique opportunity to make climate action a central part of rebuilding the global economy”,
– SCIENCE BASED TARGET initiative: “offers resources and guidance to reduce barriers to adoption and indipendently assesses and approves companies targets”.
Parole chiave che ho estratto, in quanto numerose e in quanto affermazioni di voler fare delle aziende e di voler "vedere fatte" dai Governi:
SOSTENIBILITA’, CLIMA, EFFICIENZA, DECARBONIZZAZIONE, ELETTRIFICAZIONE TRASPORTI, OCCUPAZIONE, NUOVO MODELLO DI SVILUPPO ECONOMICO, ONU AGENDA 2030, URGENZA, ALLINEARE, EFFICIENZA ENERGETICA EDIFICI, GAS SERRA, LUNGO TERMINE.
Conclusione
In positivo vedo 150 aziende che “ci mettono la faccia” adottando affermazioni che abbracciano e sostengono i 17 SDG (sustanaible development targets) della agenda ONU 2030, e le azioni per ridurre i gas serra e, in generale, le emissioni nocive in atmosfera. Non ci sono dati verificabili di questi impegni, ma le affermazioni dei CEO dovrebbero indicare la strada che si sta percorrendo o che si vuole percorrere per agire sui cambiamenti climatici. E’ un primo passo.
Le azioni indirizzate alla sostenibilità si fanno su di un orizzonte di lungo termine, tanto che ora viene indicato come anno target, per lo "zero carbon emission”, il 2050…ricordate che si è passati dal 2000, al 2020, poi al 2030 ed ora al 2050: le parole non si trasformano in azioni e in risultati misurabili, rispettando gli impegni presi nelle sedi istituzionali.
C’è però un silenzio che si riconosce facilmente, anzi diversi silenzi. In primis non si legge l’impegno per cambiare radicalmente il sistema economico, indirizzandolo verso stili di consumo orientati all’immateriale, ossia al non tangibile, con effetti positivi sulle emissioni ambientali. Poi non vedo impegni per ridurre le diseguaglianze sociali ed economiche…la ricchezza e il reddito continuano a raccontare una società altamente diseguale, con concentrazione di potere decisionale in poche mani.
Insomma, c’è tanto da fare!