Un architetto ogni 414 abitanti: enorme opportunità di internazionalizzare ed innovare

L’Italia è il Paese delle esagerazioni e quindi dalle risorse esagerate. L’Italia rivela ogni giorno dati e fenomeni che generano meraviglia, sono inaspettati, sono fuori standard! e generano opportunità, se solo volessimo “cambiare gioco” o meglio…”cambiare giocatori”. 

Il fenomeno della crescita esagerata degli architetti e ingegneri liberi professionisti è davvero straordinaria: oggi superano i 170.000. In totale, includendo gli occupati nell’industria e nella PA, vi sono circa 400.000 ingegneri e architetti. Un benchmark fatto nel 2010 per United Kingdom, fatto dal social network InArCommunity,  aveva rivelato che l’equivalente numero di liberi professionisti era, in UK, 55.000, un terzo rispetto all’Italia di quell’anno.

Un grafico che qui riportiamo mette a confronto molti Paesi, per gli architetti, e rivela che:

·      Paesi con cui competiamo sono a livelli ben diversi, cioè con “pochi” architetti:  UK: un architetto ogni 1.809 abitanti; Germania: 806; Francia: 2.187; guarda anche qui la fonte Monditalia: http://www.archdaily.com/tag/monditalia/

·      Paesi in forte sviluppo: Brasile: 2.560; Cina: 40.000

Come possiamo interpretare questi dati? Analizziamoli da due punti di vista.

Redditualità. La prima considerazione è che ricavi e redditi pro-capita italiani sono tra i più bassi e che spesso la concorrenza è spietata, violando anche le regole e i codici deontologici della professione.

Opportunità. Un altro punto di vista è più sistemico e dice che lo “stock” di competenze e la possibilità di generare business addizionale è altissima, se… si “cambiasse il gioco” e se si cambiassero i giocatori.

Per capire che cosa voglia dire ci facciamo aiutare da un social network di architetti e  ingegneri liberi professionisti, InArCommunity, nato nel 2009, che oggi conta 7.500 iscritti e una storia di attività, progetti, iniziative molto ricca. In una recente survey sulla internazionalizzazione hanno risposto in 1.041 su 7.500 ed hanno dichiarato una forte determinazione di impegnarsi in un “cambiamento del gioco”: fantastico ! E lo stanno avviando con un primo progetto focalizzato sul Brasile e un secondo fondato sull’associazione in rete. 

Allora c’è la possibilità di utilizzare al meglio l’enorme capacità professionale, che è caratterizzata da un plus unico al mondo: il “Made in Italy”!

Ecco, questa seconda vista dell’extra stock di competenze mi piace. Speranza o razionale volontà di sviluppo? Opto per la volontà. Ce la possiamo fare, se abbracciamo con passione la strada dell’internazionalizzazione: il patrimonio per investire ce l’abbiamo!

Formazione continua, cambia il gioco per cambiare i giocatori

La formazione continua sta entrando nel sistema Italia. I liberi professionisti architetti ed ingegneri hanno raggiunto il gruppo quest'anno, e sono oltre 170.000. Siamo, come Paese, in ritardo rispetto ad altri europei come la Danimarca dove già dal 2012 ben il 31,6% delle aziende era attivo nella formazione continua, rispetto al 6,6% dell'Italia. Ci sono anche segnali contraddittori come la "distrazione" di centinaia di milioni di € dai Fondi Interprofessionali per la Formazione verso la cassa integrazione in deroga. La sfida è la capacità di imparare nuove competenze perchè le professioni cambiano a gran velocità e la trasversalità delle conoscenza è talmente alta da costituire un vantaggio ma anche una "concorrenza" da parte di outsider, provenienti da altri percorsi professionali.

Il gioco sta cambiando e il manifesto per la formazione continua dell'AIDP (associazione italiana per la direzione del Personale) spiega molto bene i principi su cui il nuovo gioco si fonda nei paesi occidentali. Sono otto principi che qui elenco, ma potete esaminarli leggendo il manifesto:

  1. LA FORMAZIONE E' UN DIRITTO
  2. LA FORMAZIONE E' IL FITNESS PER LA MENTE
  3. LA FORMAZIONE E' ABILITANTE
  4. LA FORMAZIONE RESPONSABILIZZA
  5. LA FORMAZIONE CREA IL TEAM
  6. LA FORMAZIONE E' ATTRAENTE
  7. LA FORMAZIONE PORTA RISULTATI
  8. LA FORMAZIONE CREA CULTURA PER IL TERRITORIO

A questo punto mi sento di aggiungere la mia proposta !

     9. GLI ADULTI IMPARANO ATTRAVERSO l'ESPERIENZAPer consolidare le proprie capacità è necessario RIFLETTERE e CONDIVIDERE la propria esperienza e quindi l'esperienza va raccontata. Chi racconta impara, chi ascolta è stimolato ad accogliere quanto lo colpisce, è stimolato a migliorare i propri comportamenti durante l'AZIONE. Ecco un buon motivo per condividere sempre più con gli altri la propria esperienza.

Troverete nuove parole che sottendono nuove possibilità, come "resilenza", definita come "struttura mentale resiliente, cioè in grado di adattarsi alle continue solecitazioni del mercato"; e come "smart learning" che evoca le nuove applicazioni per apprendere in mobilità attraverso i propri tablet e smart phone, oppure apprendere dai pari in modalità "peer to peer". 

E i nuovi attori chi sono? Siamo sempre noi ! che possiamo trasformarci, cioè acquisire nuove competenze, nuovi orientamenti mentali che ci abilitino a produrre idee e a generare attività facendo percorsi diversi. La sfida è la padronanza di sè per esplorare e generare nuovi mondi!