Neutralità della rete: creiamo le condizioni per l’innovazione

L’Olanda è ufficialmente la prima nazione europea ad aver approvato una legge sulla neutralità della Rete. L’iter legislativo iniziato a giugno si è finalmente concluso martedì scorso con il voto del Senato. La normativa è piuttosto articolata ma nella sostanza si parla della salvaguardia di Internet quanto ad accessibilità e sicurezza. Tutti i desideri del movimento locale Bits of Freedom si sono avverati, e a questo punto è probabile che le campagne a favore dei diritti digitali proseguiranno oltreconfine.

La legge sulla neutralità della Rete proibisce a tutti gli Internet Provider di interferire con il traffico dati generato dai rispettivi clienti/utenti. Ciò vuol dire che non potranno essere attivati filtri per peer-to-peer o blocchi ad eventuali applicazioni – come esempio il VoIP.

 

Le prossime elezioni si vincono in rete

Dalle recenti elezioni comunali di maggio 2012 una riflessione sulla innovazione in politica. Il fenomeno del Movimento Cinque Stelle può essere anche interpretato attraverso la Rete. La Rete è una conversazione tra persone che possono verificare le informazioni, che possono discuterne tra di loro. Non è quindi un media broadcasting, da uno a molti, ma un media da molti a molti. La rete è uno strumento di connettività, di coinvolgimento ed è per questo che può trasformare i comportamenti e le convinzioni attivando anche una maggiore consapevolezza. Perché maggiore consapevolezza ? Perché tanti “altri”, alla pari, nei gruppi e nelle comunità parlano con me e io stesso parlo agli altri: i gruppi aperti funzionano meglio dei gruppi chiusi e si autoregolano. Il video clip, pur essendo di parte, trasmette dati interessanti che ci fanno prevedere o immaginare ciò che potrebbe succedere alle prossime elezioni politiche.

Vedi anche : http://www.cadoinpiedi.it/2012/05/10/le_prossime_elezioni_si_vincono_in_rete.html#anchor

Open government, si può fare, si sta facendo nel mondo. E in Italia ?

Flavia Marzano mi segnala questo breve videoclip che racconta quanto sia importante per una buona governance del mondo  la pubblicazione dei dati pubblici in rete. Si genera trasparenza e si riduce la corruzione. E’ questa innovazione ? Certo che sì.

E’ così difficile farlo anche in Italia ?  Tecnicamente è facilissimo. Diamo una spinta alla pubblica amministrazione ed alla politica perché ciò avvenga. Ecco una idea a costo zero o quasi per “Cresci Italia”. Che cosa ne pensate ?

Il futuro dell’Italia è nella innovazione

Cè un futuro per l’Italia ? Sì, se mettiamo il futuro in agenda, ossia costruiamo la “via italiana all’innovazione”. E’ questo il messaggio che capisco leggendo il primo e-book di Stati generali dell’innovazione, un enorme e straordinario lavoro fatto in modalità “crowd” da centinaia di persone.

L’innovazione è il motore del nostro futuro. E si tratta di innovazione a 360 gradi. Non solo tecnologia e prodotti. Anche tecnologia dunque, ma si deve andare oltre. Il libro esprime quattro linee di innovazione:

  • Spazio ai giovani. Valorizzare la creatività dei giovani, il merito, il lavoro basato sulla conoscenza e la condivisione. Io voglio aggiungere Spazio alle donne, perché è la differenza di genere l’innovazione più potente che potrà cambiare davvero i modelli sociali e migliorare la qualità della vita. Il potenziale di innovazione delle donne è straordinario.
  • Mondo digitale. Promuovere l’inclusione digitale. Penso che “vivere nel mondo digitale” sia l’esperienza più innovativa oggi. La trasversalità dell’ICT è talmente evidente che la UE la considera la prima leva per raggiungere gli obiettivi 2020 di riduzione del 20% dei consumi energetici e delle emissioni nocive. 
  • Sostenibilità. Sostenere l’innovazione come opportunità per lo sviluppo delle imprese e per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Sosteniamo dal 2005, con l’associazione SOSLOG (logistica sostenibile) che la sostenibilità sia il miglior affare per le imprese perché soddisfa le esigenze dei consumatori, crea vantaggi competitivi , se si innova, e si dà un futuro ai giovani.
  • Democrazia. Realizzare l’open government. Che cosa c’è dietro questa parola ? C’è l’apertura totale dei dati pubblici a disposizione di tutti. L

Crowd-sourcing: la strada del futuro ?

Catarina Alexon, Business woman e Writer scrive sul suo blog che cosa sia il crowd-sourcing. Uso le sue parole per introdurre il concetto:

“Raggiungi chi ti può risolvere il problema  e che non conosci” : l’idea che sta dietro al crowd sourcing è l’accesso al know how interno ed esterno  che risolve il nostro problema, raggiungendo le persone capaci di risolverlo e che si trovano all’esterno della nostra azienda e delle abituali reti a cui ci rivolgiamo.

Trovi le persone di talento nel mondo che competono per risolvere il tuo problema: attraverso i Broker, soggetti che hanno create reti mondiali di questi talenti,  trovi chi risolve il tuo problema, dietro compenso.

Ci sono rischi di spionaggio ? Si sono levate voci contro questo approccio per i rischi  sull’IP (intellectual property). Il Broker può garantire l’anonimato sia del Committente sia del Solutore.

Si risparmiano soldi e si creano nuovi mercati del lavoro: la R&S è molto costosa; il crowd sourcing permette di accedere ai migliori cervelli del mondo a prezzi competitivi. Si crea un nuovo mercato di talenti che leggono le richieste e rispondono  quando si sentono capaci di risolvere il problema e vogliono farlo.

Segretezza e soluzione: se nascondi il tuo problema come farai a risolverlo ? Crowd sourcing abilita anche le PMI, che non si possono permettere una R&S, ad accedere al mercato mondiale delle conoscenze.

Crowd sourcing nella tua vita personale ? perché no ! Ci sono reti globali, come Globe Forum, che ti mettono a disposizione team di esperti che possono collaborare con te per risolvere la tua sfida.

 

World Economic Forum: fonte primaria di informazione su ICT

Il World Economic Forum è una fonte primaria di informazioni anche per le tecnologie. Qual è la sue missione ? The World Economic Forum is an independent international organization committed to improving the state of the world by engaging business, political, academic and other leaders of society to shape global, regional and industry agendas.”

La scuola per il Management INSEAD è il partner di WEF per analizzare lo stato dell’arte dell’Information technology nel mondo. Questa analisi è fatta annualmente e misura tre fattori: environment, readiness e usage. Nel 2012 è stato aggiunto un quarto fattore ed è “Impact”: si vuole capire quali siano gli effetti concreti sulla vita delle persone, sull’economia, sui domini di utilizzo. Ad esempio nel caso delle tecnologie informatiche utilizzate nelle scuole le domande per misurare l’impatto sono: come e quanto cambia la didattica, come e quanto cambia l’apprendimento degli studenti.

Nella intervista si apprende che nel ranking di 142 Paesi i primi tre sono Svezia, Singapore e Finlandia.

Stati generali dell’innovazione. Si può fare sistema in Italia.

Stati generali dell'Innovazione: è l'associazione che in questi ultimi mesi sta dimostrando che si può fare sistema in un dominio economico, l'innovazione, cruciale per il futuro del nostro Paese. Ha prodotto molto: una Consulta permanente dell'Innovazione (il 16 marzo la prima riunione col Governo), un workshop a Genova su Smart City, un position paper sulla "Inclusione Digitale", un e-book intitolato "Metti in agenda il futuro del Paese" (costo 5 euro), un WIKI per accumulare e condividere il know how che viene prodotto dalle attività, la partecipazione in tutta Italia agli eventi che hanno l'innovazione come tema centrale. Fantastico !

Chi guida l'associazione ? Una donna, Flavia Marzano. Chi ne fa parte ? facciamolo dire a loro: "Gli Stati Generali dell’Innovazione sono nati per iniziativa di alcune associazioni, movimenti, aziende e cittadini convinti che le migliori opportunità di crescita per il nostro Paese sono offerte dalla creatività dei giovani, dal riconoscimento del merito, dall’abbattimento del digital divide, dal rinnovamento dello Stato attraverso l’Open Government.

Mi piace riportare quanto detto da Flavia Marzano come conclusione della prima Consulta: "“La responsabilità e la collaborazione sono alla base di un qualunque successo, ma diventano essenziali in questo nostro cammino che stiamo costruendo insieme a chiunque abbia competenza, passione e volontà di fare squadra con noi, verso un Paese capace di vivere pienamente tutte le opportunità che l’innovazione può offrire.
La Consulta Permanente dell’Innovazione è adesso una realtà. Al servizio del Paese.